domenica 7 novembre 2010

Houden van jezelf

Sì che ti ho riconosciuto qui dagli occhi
che gia non vedevano cosi lontano,
quando un palloncino ti scappo' di mano
e volo' e volasti pure tu.
Sì, sei tu gli stessi identici occhi miei
ma in grande forse solo con un po' di piu' d'incanto.
Son cresciuti intanto e pieni di domande,
son rimasti miopi fino a qui..
Siamo sì, vivi anche se un po' cambiati.
Siamo morti e poi piu volte noi rinati
come fingevamo se stavamo giu sotto la coperta,
come fiamma saltavamo su nella scoperta
del sorriso sul viso di mamma..
A Clà. Lì ho lasciato te cosi, per un altro me.
Ma sì, sono stato troppo via
con questa troppa nostalgia di me quand'ero te.
A Clà. Tu si che eri un re, io no mai piu come te.
Noi che trovavamo tutto e niente
e adesso c'è niente in tutto e nessun re.
Vedi, questo telo alzato tra noi due e' la vita
che tu hai sempre visto come un bel ricamo.
Io di qua da uomo so la trama ordita,
odio e amo tra i suoi no e suoi sì.
Siamo qui, forse appena un po' piu' stanchi.
Fieri perché no di quei capelli bianchi
a implorare il tempo come un tempo in cui c'era la paura..
della mano di papa' prima della puntura
e di una porta aperta piano piano..
A Clà. Come è andata poi? Sai se abbiamo vinto noi?
Perché io so solo che con te di nuovo so sorridere..
e un giorno imparero' anche a vivere..
A Clà. Ci risiamo già..lo so che e' finita qua.
Io ero lì, per riprenderti e dovrò riperderti..
Chissà, se ci rivediamo a Clà..
Forse un tempo, forse là..
Quando ci riandiamo a Clà.